Può lo stress ridurre la nostra Fertilità? Questa è una domanda che non tutti si pongono nel momento in cui si cerca una gravidanza e questa non arriva.
Non riuscire a concepire senza cause fisiche apparenti crea nella donna e nella coppia domande e dubbi sulle proprie condizioni fisiche. Il primo pensiero che rivolgiamo a noi stessi è: “Sono sbagliato/a!?! Cosa c’è che non funziona in me?! E se non potessimo mai concepire?! Perché a noi?! Perché non è così semplice?”.
E da lì si entra nel loop degli esami, delle visite, i monitoraggi, gli stik per il controllo dell’ovulazione, visite programmate, programmi di stimolazione ormonale, inseminazione, PMA, FIVET.
Insomma, una cosa apparentemente naturale e semplice si trasforma in un macchinoso processo fisico e mentale scandito da tempistiche strette e un calendario fitto dove nulla viene lasciato al caso e senza possibilità di “errore”.
Tutto questo non fa altro che aumentare il fattore di stress che si accumula nella nostra vita.
Come lo stress influenza la fertilità
Lo stress è necessario per una risposta rapida del nostro organismo a situazione considerate di rischio, ma una situazione di stress cronico provoca effetti nocivi sul nostro organismo.
Quando il corpo percepisce lo stress, viene attivata una serie di reazioni che coinvolgono l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Durante situazioni di stress, l’ipotalamo nel cervello invia segnali alla ghiandola ipofisi, che a sua volta rilascia l’ormone dello stress, il cortisolo. Questo ormone può influenzare negativamente la regolazione degli ormoni riproduttivi, compromettendo la crescita degli ovociti nelle donne e degli spermatozoi negli uomini.
L’importanza del cortisolo per l’organismo… ai giusti livelli
Il cortisolo, ormone steroideo prodotto dalla corteccia surrenale, svolge un ruolo fondamentale nel regolare diversi processi metabolici nel nostro corpo. Controlla il metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi, influenzando direttamente la nostra risposta allo stress.
Tuttavia, non è solo lo stress a influenzarne la produzione; il cortisolo può aumentare anche a seguito di altre situazioni, come l’attività fisica intensa, l’assunzione di farmaci e altri fattori.
In condizioni fisiologiche, il cortisolo ha effetti benefici. Ad esempio, aiuta a regolare la glicemia, garantendo al corpo l’energia necessaria durante situazioni di emergenza. Tuttavia, il problema sorge quando vi è una sovrapproduzione di cortisolo, che può avere effetti negativi sul nostro organismo.
Oltre a influenzare la risposta allo stress, l’ipotalamo e l’ipofisi, due strutture del cervello, sono responsabili della regolazione dei segnali ormonali riproduttivi. L’ipotalamo rilascia l’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che a sua volta stimola l’ipofisi a rilasciare l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH). Questi ormoni sono essenziali per la crescita degli ovociti nelle ovaie femminili e degli spermatozoi negli uomini.
Quando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene è impegnato nella gestione dello stress, ciò potrebbe alterare la regolazione degli ormoni riproduttivi. Gli ormoni dello stress, come il cortisolo, possono influenzare gli ovociti, le cellule spermatiche e gli embrioni, potenzialmente compromettendo la fertilità e il processo riproduttivo. Pertanto, è importante comprendere il ruolo del cortisolo e gestire efficacemente lo stress per favorire la salute riproduttiva.Inizio modulo
Gli effetti di stress e depressione
Lo stress e la depressione possono avere conseguenze significative sull’asse ipotalamo-ipofisi, aumentando i livelli di insulina e cortisolo nell’organismo. Questo aumento ormonale può portare a un accumulo di peso corporeo, il che a sua volta può avere effetti negativi sulla funzionalità ovarica, sulla fecondazione e sull’impianto dell’embrione.
Lo stress prolungato può determinare livelli elevati di cortisolo che persistono nel tempo, causando un deficit di nutrienti cruciali per il nostro corpo, come la vitamina B, la vitamina C e il magnesio, che sono fondamentali per la riproduzione e il mantenimento della salute riproduttiva.
Una ricerca condotta dall’Università di Birmingham, pubblicata su Nature Genetics, ha ipotizzato che il cortisolo, se presente in quantità elevate, possa giocare un ruolo significativo nell’insorgenza dell’infertilità femminile. Questa evidenza suggerisce che gestire lo stress e la depressione in modo efficace può essere fondamentale per preservare la salute riproduttiva e favorire il concepimento.
Sempre la medesima fonte, conferma l’esistenza di un rapporto fra un difetto da parte dell’organismo nella metabolizzazione del cortisolo e la presenza della sindrome dell’ovaio policistico.
Bene ora come facciamo a “Liberarci dallo Stress”? Come sentirsi più serene durante il percorso di ricerca di gravidanza?
La risposta allo stress: lo yoga
Lo yoga è un’antica pratica che, attraverso il movimento del corpo, la respirazione e la meditazione, offre al nostro organismo un prezioso momento di pausa. Anche se brevi, questi momenti sono essenziali per inviare segnali positivi al nostro cervello, che può così interrompere la produzione di cortisolo, consentendoci di rilassarci e adottare schemi comportamentali più equilibrati.
Anche quando il tempo sembra essere il nostro nemico, possiamo sempre ritagliarci 10-15 minuti al giorno per dedicarli a noi stessi. In questi brevi intervalli, possiamo riavviare completamente la nostra mente, abbassare le difese che automaticamente innalziamo e ritrovare un senso di calma interiore.
ASANA: le posizioni yoga, svolgono un ruolo chiave in questo processo, permettendo all’energia di fluire liberamente nel nostro corpo. Questo movimento favorisce l’equilibrio e stimola la produzione di ormoni positivi, come le endorfine, noti anche come “ormoni della felicità”, che contrastano efficacemente il cortisolo.
PRANAYAMA: esercizi e tecniche di respirazione, ci offrono la possibilità di gestire consapevolmente il nostro respiro. Quando siamo stressati, la nostra respirazione tende ad essere superficiale e affannosa, privando il nostro corpo dell’ossigeno necessario per funzionare correttamente. Attraverso la pratica del pranayama, possiamo imparare a rallentare il ritmo interno e a sciogliere gli schemi protettivi che ci tengono prigionieri dello stress.
MEDITAZIONE e CONCENTRAZIONE: ci consentono di esplorare e comprendere i nostri pensieri più profondi. Concentrandoci nel cuore della mente, possiamo riscrivere i nostri “film interiori” e generare reazioni fisiche ed emotive più positive nei confronti dei problemi che affrontiamo. Queste pratiche ci aiutano a superare l’esaurimento, la tristezza, la paura, l’ansia e la tensione, offrendoci uno strumento prezioso per affrontare lo stress quotidiano con maggiore resilienza ed equilibrio.